Finalmente siamo tornati, dopo lughi mesi, “zona gialla”. Prima – da tempo – ristoranti ed enoteche chiuse, ora aperti, ma con una bella lotteria: solo quelli che hanno un dehors, e solo lì si può sedere.
A Milano poi, dopo settimane di bel tempo, con un bel calduccio quasi estivo e tutti i locali chiusi, la prima settimana di zona gialla piove e fa quasi freddo: un periodo infame in tutti i sensi.
Per consolarmi durante il lockdown ho deciso di ripulire un po’ la mia cantina, dove troppi vini attendevano da troppo tempo di essere assaggiati, bevuti, valutati. Ho trovato delle belle sorprese andando a scavare in scatole senza nome, sugli scaffali alti, o perdute in seconda e terza fila. Bottiglie che temevo avere troppi anni sulle spalle, vini di cui a volte mi domandavo la provenienza, o bottiglie di pronta beva che avevano invano atteso il loro momento ormai troppo lontano.
E allora via, con una barbera di Fabrizo Iuli, Umberta, un vino “d’annata” che ha fatto solo acciaio, ma del 2008, o con la chiavennasca Sassalla Ultimi Raggi fatta da AR.PE.PE. nel 2002, e ancora un Rossese di Dolceacqua anno 2007 e un negletto Gutturnio, ma fatto da quel geniaccio di Massimiliano Croci, anno 2006. E che dire di due bianchi? Il Fiano di Avellino di Ciro Picariello e il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini, bei vini e si sa, ma erano entrambi del 2008, e entrambi splendevano di primari, e secondari, e terziari, insomma erano buonissimi!
E poi ancora lo splendido Lambrusco di Denny Bini, ma del 2010, il Moscato d’Asti fatto da Ca’ D’Gal nel 2004 (!), o ancora la Malvasia Aromatica di Candia di Torre Fornello dal 2007.
Potrei andare avanti con le davvero splendide bottiglie bevute a consolazione di questi mesi bui, e descrivere qui nel dettaglio i regali che ognuna di esse ha saputo darmi, ma vi dirò soltanto che bisogna avere coraggio e una cantina fresca, e ogni tanto dimenticare qualche bottiglia oltre il tempo di una sua logica stappatura per scoprire dei sapori splendidi che il tempo sa regalare a vini fatti con saggezza e competenza.
Prosit!